Animagia. Virgilio Villoresi

Animagia. Virgilio Villoresi

Lunedì 28 agosto alle ore 19.00, nell’ambito di Ibrida Festival alla Fondazione Dino Zoli di Forlì, si inaugura la personale di Virgilio Villoresi Animagia. Dispositivi, visioni, film” curata da Bruno Di Marino e organizzata dalla Vertov Project APS ETS e co-prodotta da PubliOne Società Benefit in collaborazione con il Comune di Forlì, la Regione Emilia-Romagna e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

«Ibrida Festival compie un ulteriore passo attivando un’importante collaborazione con la Fondazione Dino Zoli e aggiungendo alla programmazione della nuova edizione la mostra personale di un artista che amiamo particolarmente e che abbiamo scelto per la sua natura poliedrica, in linea con la visione interdisciplinare del Festival. Virgilio è un artigiano del cinema e dell’audiovisivo, ci catapulterà in un modo sorprendente fatto di costruzioni, dispositivi e filmati inediti»: Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Direttori Artistici introducono la mostra.

Tra i maggiori animatori italiani, l’artista toscano da molti anni porta avanti la sua ricerca nei campi del film d’animazione, dei music video e degli spot pubblicitari. In tutto ha realizzato oltre 150 opere audiovisive, ma, oltre a queste, è anche autore di alcune artigianali installazioni cinetiche collegate all’immaginario del pre-cinema e del cinema delle origini.

Animagia già dall’acronimo vuole sottolineare l’aspetto magico e fantasmagorico del cinema d’animazione cui da sempre guarda Villoresi, un’animazione raffinata e sperimentale, che utilizza tecniche diverse, spesso facendole interagire simultaneamente – dal disegno, all’animazione di oggetti, dall’ombrocinema al découpage – costruendo così set e teatrini surreali dove la bidimensionalità si intreccia con la tridimensionalità, rivelando il lato ludico e inconscio del suo creatore. La mostra di Forlì presenta alcuni suoi DISPOSITIVI, tra cui diversi flip-book meccanici e un’installazione a luce polarizzata oltre a giochi di proiezione luminosa, che prendono vita davanti agli occhi dello spettatore, stimolandolo e ingannandolo percettivamente. Questa sezione della mostra, oltre a ricollegarsi al passato stesso del cinema e alla fase archeologica del cinema d’animazione in particolare, pone l’accento sugli stessi processi della visione, attivando una complessa riflessione sullo sguardo, sul tempo e soprattutto sul movimento.

Una seconda sezione è invece dedicata alle VISIONI, attraverso l’esposizione di oggetti ed elementi scenografici collegati a sequenze in loop sui monitor. In anteprima vi saranno alcuni estratti di Orfeo, il primo lungometraggio dell’artista – tratto dal Poema a fumetti di Buzzati – che sarà pronto tra un paio di anni. Nell’ambiente centrale della Fondazione Zoli, infine, sarà riproposta una selezione della durata di circa 60 minuti con i suoi FILM: cortometraggi, sigle televisive, spot pubblicitari e video musicali, opere che costituiscono il risultato finale di un percorso in cui il materico giunge allo stadio finale di sublime smaterializzazione nello spazio, attraverso la magia dell’immagine animata che, da oltre due secoli – cioè dall’invenzione della lanterna magica a oggi – continua ad affascinare e stupire e ipnotizzare l’osservatore. L’esposizione Animagia sarà infine accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo che contiene un’introduzione critica del curatore, una conversazione con l’artista e le illustrazioni delle opere in mostra.

Virgilio Villoresi è nato a Fiesole nel 1979. Ha imparato la sintesi alchemica da Harry Smith, l’ontologia strutturale da Jonas Mekas, come realizzare l’arte della spazzatura da Jack Smith, la magia rituale da Kenneth Anger. Le sue prime ispirazioni includono l’animatore polacco [Jan Lenica, Zbigniew Rybczynski, Walerian Borowczyk, Daniel Schezcura, Jerzy Zitzmann] il cinema sperimentale europeo [Patrick Bokanowski, Chris Marker, Straub e Huillet], l’underground americano [Maya Deren, Stan Brakhage, Brothers Kuchar ], l’avanguardia europea [Jean Cocteau, Luis Buñuel, Man Ray, Oskar Fischinger] il cinema sperimentale italiano [Paolo Gioli, Alberto Grifi], il teatro, l’arte e la letteratura d’avanguardia. Dopo aver sperimentato live sia musicali che visivi inizia il suo percorso cinematografico nel 2005, con Frigidaire, un cortometraggio prodotto con la tecnica del passo uno unito al collage. Da allora ha realizzato corti d’autore, spot e videoclip per artisti quali Vinicio Capossela, John Mayer, Riva Starr, Blonde Redhead e realtà come RAI, Valentino Garavani, Smythson, Bulgari, Fendi, Moncler, Fornasetti, Emergency e ONU. Dal 2010 partecipa con i suoi lavori a numerosi Festival in Italia e all’estero. Tra gli altri: Mumia Underground Belo Horizonte (2009), BrasileMiami Art Basel (2010) Miami, Future Film Festival (2010) Bologna, Montra Animation film festival (2010) Lisbona; Roma Epizephiry International Film Festival (2010), PAC-GLITCH. Interferenze tra arte e cinema (2015) Milano. E’ vincitore di numerosi premi, tra i quali: Cartoons on the bay (2013); Nomination Young Director Award Cannes Lions (2014); NY Film Festival (2017), Amsterdam Film Festival (2017). Nel 2016 il festival internazionale di Annecy gli dedica un intera prospettiva. Vive e lavora a Milano.

No Comments

Post A Comment